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1° Anno
S=1/2 a t
2
F=m a
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Capitolo 1 le grandezze 1 anno
CAPITOLO 1 - SI COMINCIA
la fisica 1 anno
PARAGRAFO 1 - DI COSA SI OCCUPA LA FISICA
La fisica studia i fenomeni naturali ,come la luce o l'energia contenuta nella materia; parla di grandezze,cioe' di quantita' che possono essere misurate ;cerca di trovare delle leggi.
La fisica si divide in varie parti :
La meccanica studia l'equilibrio e il movimento dei corpi ,
la termologia studia i fenomeni legati al calore e alla temperatura,
l'acustica studia le proprieta' del suono,
l'elettromagnetismo studia i fenomeni elettrici e magnetici,
inoltre esistono anche altre parti della fisica come quella atomica e subatomica , ma le essenziali sono quelle appena spiegate.
unita di misura 1 anno
PARAGRAFO 2 - LA MISURA DELLE GRANDEZZE
Una grandezza e' una quantita' che puo' essere misurata con strumenti di misura. Per misurare una grandezza occorre prima scegliere una unita' di misura. Ad esempio possiamo decidere di misurare la gunghezza di un oggetto vedendo quante forchette centrano e in quel caso l'unita' di misura e' la forchetta.
Misurare una grandezza significa dire quante volte l'unita' di misura e' contenuta nella grandezza.
il sistema internzionale 1 anno
PARAGRAFO 3 - IL SISTEMA INTERNAZIONALE DI UNITA'
All'inizio del 1800 il piede era un'unita' di misura molto utilizzato ,ma a secondo di ogni nazione in cui una persona si trovavava , il piede assumeva un valore diverso dagli altri ,ad esempio in Germania il piede poteva valere 25 cm ,mentre in Russia valeva 30 cm; così nel 1960 secondo un accordo internale si stabilirono delle unita' di misura applicate a delle grandezze secondo un sistema internzionale in modo tale da essere di uguale valore in ovunque;51 stati ne sono coinvolti e questo e' un gran risultato
L'accordo si chiama Sistema Internazionale e puo' essere abbreviato con SI.
Le grandezze fondamentali del Sistema Internazionale sono 7:
GRANDEZZA UNITA' DI MISURA
SIMBOLO
d
lunghezza metro (m)
massa kilogrammi (Kg)
intervallo di tempo secondo (s)
intensita' di corrente ampere (A)
Temperatura kelvin (K)
intensita' luminosa candela (cd)
quantita' di sostanza mole (mol)
L
i prefissi 1 anno
PARAGRAFO 4 - I PREFISSI
Le unita' di misura possono essere precedute dai prefissi per ottenere multipli e sottomultipli ,ad esmpio se aggiungiamo al simbolo del metro "m" il simbolo "c" otteniamo cm che sta a significare centimetro ed equivale a 10^-2 ; ecco la tabella:
SIMBOLO MOLTIPLICATO
G(giga) 1 miliardo=10^9
M(mega) 1 milione =10^6
k(kilo) 1000= 10^3
h(etto) 100=10^2
da(deca) 10=10^1
d(deci) 1/10=10^-1
c(centi) 1/100=10^-2
m(milli) 1/1000=10^-3
(micro) 1/1milione=10^-6
n(nano) 1/1miliardo=10^-7
la densita primo anno
PARAGRAFO 5 - LA DENSITA'
Se mettessimo a confronto due bottiglie di plastica dello steeso volume e all'interno di una mettessimo dell'olio e all'interno di un'altra mettessimo del latte noteremmo che a parita' di volume il peso del latte e' maggiore di quello dell'olio. Per descrivere questa proprieta' definiamo una nuova grandezza ,ossia la densita'.La densita' di un corpo e' uguale al rapporto tra la sua massa e il suo volume.
d=m/V
L'unità di misura per la densità è il Kg/m^3
La densita' e' costante in ogni sostanza.
Ecco una tabella:
SOSTANZA DENSITA'
Oro 19300
Mercurio 13590
Ferro 7870
Acqua 1000
Aria 0,09
Il volume può essere espresso sotto forma di litri; Ecco le principali equivalenze :
1 m^3 = 1000 L 1 dm^3 = 1 L 1 cm^3 = 1 mL
Capitolo 2 strumenti matematici anno 1
CAPITOLO 2 - CARATTERI MATEMATICI
PARAGRAFO 1 - I RAPPORTI
Un rapporto da un informazione relativa ad un'unita'.
Un rapporto puo' essere scritto anche sotto forma di frazione
ad esempio a:c puo' anche essere scritto a/c.
Un rapporto puo' variare per esempio se il denominatore aumenta e il numeratore rimane costante il rapporto diminuisce ,mentre se il nominatore aumenta e il denominatore rimane costante ,il rapporto aumenta.
PARAGRAFO 2 - LE PROPORZIONI
Una proporzione è un'uguaglianza fra due rapporti.
3:2=12:8 Questa è una proporzione infatti 3/2 fa 1,5
e12/8 fa 1,5 quindic'è un'uguaglianza fra rapporti.
le percentuali anno 1
PARAGRAFO 3 - LE PERCENTUALI
Le percentuali sono rapporti che hanno come denominatore il numero 100.
Ad esempio prendendo una percentuale a caso: 25% è uguale a 25/100 e bisogna stare attenti a non confondersi scrivendo 25x100 perchè scritto così è sbagliato.
Se vogliamo calcolare la percentuale di un numero si procede così:
20% di 1200 = 20/100 x 1200 =240
proporzionalita diretta 1 anno
PARAGRAFO 4 - LA PROPORZIONALITA' DIRETTA
Due grandezze x e y sono direttamente proporzionali se:
quando x raddoppia ,y raddoppia e quando una si quadruplica succede anche all'altra.
Per due grandezze che sono direttamente proporzionali valgono diverse proprieta' come:
Il loro rapporto è costante e il grafico deve essere una retta che passa per l'origine.
proporzionalita inversa primo anno
PARAGRAFO 5 - LA PROPORZIONALITA' INVERSA
Per quanto riguarda la proporzionalità inversa,invece, è tutto il contrario di quella diretta ,infatti al raddoppiare di una dimezza l'altra mentre al quadruplicare di una si un quarto dell'altra.
Due grandezze si dicono inversamente proporzionali se
al raddoppiare di una l'altra diventa la meta'.
La proporzionalita' inversa gode delle seguenti proprieta',
il prodotto deve essere costante e il grafico deve essere un arco di iperbole .
CAPITOLO 3 LA MISURA 1 ANNO
CAPITOLO 3 - LA MISURAZIONE
PARAGRAFO 1 - GLI STRUMENTI
gli stumenti 1 anno
Gli strumenti possono esserendi due tipi :
Analogici dove il valore della misura si legge su una scala graduata ;
Digitali dove il valore della misura appare come una sequenza di cifre.
Gli strumenti inoltre hanno una portata,una sensibilità e una prontezza.
La portata di uno stumente è il più grande valore che lo strumento stesso può misurare.
La sensibilità di uno strumento è il più piccolo valore che lo strumento stesso può individuare ,ad esempio la sensibilità di un righello è millimetrica poichè è il più piccolo valore distinto da esso.
La prontezza di uno strumento è la capacità in velocità di interagire secondo una variazione della quantità da misurare.
PARAGRAFO 2 - L'INCERTEZZA DELLE MISURE
lincertezza delle misure 1 anno
Partendo dal presupposto che è impossibile fare una misurazione esatta ,a ogni misura viene associata un'incertezza. Questo è dovuto a due fattori:
Lo strumento usato ha una sensibilità limitata quindi non può misurare unità di misura più piccole, oppure nel fare una misura si possono compiere degli errori.
Esistono due tipi di errori:gli errori casuali e sistematici;
Gli errori casuali sono quelli compiuti da noi in quanto possiamo sbagliare a vedere il righello o a premere sul cronometro nel momento giusto,mentre gli errori sistematici dipendono dallo strumento da noi utilizzato in quanto può anche essere calibrato in modo non corretto.
Da questi errori nasce l'incertezza e la necessità di fare più misurazioni e infine di fare una media.
Se effetuiamo più misurazioni abbiamo la necessità di avere un valore medio e questo si ottiene sommando tutte le misurazioni e divedere quest'ultimo per il numero di misurazioni effettuate.
Invece per calcolare l'incertezza o errore massimo bisogna effetuare un'altro calcolo:
L'errore massimo o incertezza è uguale alla differenza tra il valore massimo e il valore minimo delle misurazioni e dividendo tutto per 2.
Infine il risultato di una misura si scrive così:
valore medio+-incertezza.
lincertezza relativa
PARAGRAFO 3 - L'INCERTEZZA RELATIVA
L'incertezza relativa è uguale al rapporto fra l'incertezza e il valore medio e può servire a distinguere la precisione di due strumenti,ad esempio se un'autoveicolo di 1000 kg sale su una bilancia con incertezza di 1kg e pesassimo 0,5kg di farina su una bilancia con incertezza 0,01 kg , noteremo che la bilancia che ha pesato l'autoveicolo è più precisa,
infatti l'incertezza relativa dell'automobile è di 1/1000,mentre quella della farina è 10/500=1/50 e poichè un millesimo è un errore minore di un cinquantesimo notiamo che la bilancia 1 è più precisa . L'incertezza relativa può essere anche calcolata anche con la percentuale semplicemente moltiplicando per cento l'incertezza relativa;
Incertezza relativa in percentuale=(incertezza relativa x100).
Ritornando alle bilancie e calcolando l'errore in percentuale notiamo che quello dell'autoveicolo è uguale a 0,1% , mentre
quella della farina ha un errore del 2%.
operazioni con le incertezze
PARAGRAFO 4 - LE OPERAZIONI CON LE INCERTEZZE
Con le incertezze si pososno effettuare anche le operazioni matematiche come le addizioni,le sottrazioni,le
moltiplicazioni e le divisioni.
ADDIZIONI E SOTTRAZIONI
Se dovessimo sommare due valori con le rispettive incertezze dobbiamo procedere così:
(12,1+-0,3)+(11,8+-0,1)=23,9+-0,4 ;
se invece dovessimo sottrarre due valori si procede così:
(12,1+-0,3)-(11,8+-0,1)=0,3+-0,4 ;
quindi per quanto riguarda la somma e le sottrazione dei valori si procede normalmente ,mentre per le incertezze bisogna sommarle in entrambi i casi.
MOLTIPLICAZIONI E DIVISIONI
Se dovessimo moltiplicare due valori con le rispettive incertezze dobbiamo procedere così:
(10,0+-0,1)x(11,0+-0,2)= 11x0,1+10x0,2
quindi bisogna fare la moltiplicazione tra il secondo valore e l'incertezza del primo + il primo valore x l'ncertezza del secondo.
Per le divisioni si procede così:
(10,0+-0,1)/(11,0+-0,2)= 10/11(0,1/10 + 0,2/11),
quindi è uguale al rapporto del primo per il secondo valore moltiplicato per la somma delle due incertezze relative delle due grandezze.
CAPITOLO 4 - LE FORZE
capitolo 4 le forze 1 anno
PARAGRAFO 1 - COME MISURARE LE FORZE
MISURARE LE FORZE
Per descrivere una forza abbiamo bisogno di tre informazioni che ne riguardano;le forze hanno una direzione, un verso e un'intensità o modulo. La direzione rappresenta la retta lungo cui agisce la forza in questione;il verso è l'orientamento lungo la direzione ;l'intensità o modulo rappresenta l'intensità della forza e può essere misurata con uno sttrumento chiamato dinamometro.
Il dinamometro è lo strumento per misurare l'intensità di una forza ed è costituito da una molla racchiusa in un cilindro sul quale sono rappresentati i gradi di forza. Tirando la molla si riesce a misurare la forza.
L'unità di misura per misurare la forza è il newton.
Un newton è la forza con cui la terra attrae ,con la sua accelerazione gravitazionale , la massa di un corpo di esattamente 102g.
Le forze si possono anche sommare ad esempio se due cani trainano una slitta ,uno con intensità di 50N e l'altro con 100N,la slitta sarà trainata con intensità 150N.
Invece se le due forze sono opposte si procede così:
Alberto spinge il tavolo con 100N , Luca ,dal lato opposto esercita una forza di 90N; vuol dire che il tavolo si muoverà dalla spinta di Alberto con una forza di 10N.
UU
PARAGRAFO 2 - I VETTORI
i vettori anno 1

Le grandezze che hanno una direzione un verso e un'intensita abbiamo detto che sono forze,ma non abbiamo precisato che queste forze possono essere rappresentate graficamente con i vettori;i vettori sono dei segmenti che possono anche essere interpretati come delLe frecce.
In più esistono anche metodi per sommare ed eseguire le altr operzioni con forze;come il metodo punta-coda e il metodo del parallelogramma.
SOMMA DI VETTORI
Nel primo esempio notiamo il metodo del parallelogramma ,
nel secondo vediamo il metodo punta-coda.
Nel metodo del parallelogramma basta formare un parallelogramma con i du vettori in questione e unire i due vertici del parallelogramma , mentre nel metodo punta coda uniamo i due vettori e uniamo la coda del primo vettore con la punta del secondo.Come si vede il risultato è lo stesso.
PRODOTTO DI UN VETTORE PER UN NUMERO
Per quanto riguarda il prodotto di un vettore per un numero basta semplicemente allungare il vettore per quante volte deve essere moltiplicato.
DIFFERENZA TRA DUE VETTORI
La differenza tra due vettori si esegue con il metodo del parallelogramma.Però bisogn stare attenti perchè in una sottrazione tra un vettore a e b ,bisogna cambiare il verso del vettore b e poi infine eseguire il metodo del parallelogramma.
FORZA PESOOMASSA ANNO 1
PARAGRAFO 3 - FORZA-PESO O MASSA ?
C'è una differenza tra massa e forza-peso ;la massa indica la quantità di sostanza contenuta in un corpo e non cambia mai ,mentre la forza-peso è la forza con cui un corpo viene attratto dall'accelerazione gravitazionale del pianeta su cui si trova;l'accelerazione gravitazionale della terra è 9,8 N/Kg ,quindi un corpo che ha massa 2 Kg avrà sempre massa uguale ,ma forza peso differente a seconda di dove si trova ,ad esempio sulla terra avrà una forza peso di 19,6 N ,mentre sulla luna avrà una forza peso di 3,2 N dato che l'accelerazione gravitazionale sulla luna è di 1,6 Kg/N
La formula per calcolare la forza peso è : F=mg;
dove F è la forza ,m è la massa e g è l'accelerazione gravitazionale che è costante sul pianeta Terra.
In sintesi ,allora, la massa è sempre la stessa ma la forza-peso varia.
forze di attrito 1 anno
PARAGRAFO 4 - FORZE DI ATTRITO
Quotidianamente andiamo incontro a forze senza nemmeno accorgercene,per esempio la forza di attrito:
Esistono tre tipi di forze di attrito ;
La forza di attrito radente che si esercita tra due superfici ,ad esempio le scarpe e il terreno;
La forza di attrito volvente che viene esercitata quando un corpo rotola su una superficie ad esempio una palla che rotola;
La forza di attrito viscoso che si esercita quando un corpo si muove in un fluido ad esmpio una macchina che si muove nell'aria.
C'è da aggiungere che le forze di attrito sono antiparallele al piano ossia sono sempre dirette nel senso opposto al moto.
FORZA DI ATTRITO RADENTE
A sua volta la forza di attrito radente si divide in due tipi di forze :la forza di attrito radende statico e dinamico.
La forza d'attrito radente statico è la forza per mettere in moto un oggetto su un piano vincendo così la forza di attrito statico del piano. Logicamente a seconda delle situazioni si hanno coefficienti di attrito diverso.
La formula per calcolare la forza d'attrito radente statico è:
Fs=µsFp
Dove Fs è la forza d'attrito statico ,µs è il coefficiente di attrito statico e Fp è la forza premente ossia la forza peso.
LA FORZA DI ATTRITO RADENTE DINAMICO
La forza di attrito radente dinamico è la forza antiparallela che crea resistenza ad un oggetto già in moto.Anche qui c'è un coefficiaente di attrito ossia quello dinamico e la formula é:
Fd=µdFp
Dove Fd è è la forza d'attrito dinamico ,µd è il coefficiente di attrito dinamico e Fp è la forza premente o forza peso.
FORZA ELASTICA ANNO1
PARAGRAFO 5 - FORZA ELASTICA
Se tirassimo una molla noteremmo che c'è una forza che ci contrasta e che costringe in qualche modo a far tornare la molla indietro; la stessa impressione si ha se si comprime la molla ,infatti si nota una forza che implica la molla a dilatarsi;
Questo è dato da una forza che stessa direzione della nostra ,ma verso opposto ;questa forza si chiama forza elastica.
Se tiriamo la molla ,allora,abbiamo detto che vi è una forza contrastante ,ma c'è un'altra cosa da notare ;più tiriamo la molla maggiore è la forza quindi possiamo affermare che c'è una proporzionalità diretta tra la forza e lo spostamento.
A questi aspetti si è dedicato uno scienziato in particolare da cui prende anche il nome della teoria;Robert Hooke.
LA LEGGE DI HOOKE
La legge di Hooke afferma che: la forza è direttamente proporzionale allo spostamento della molla dalla posizione di equilibrio,ossia la posizione iniziale della molla.
La legge è descritta dalla seguente formula:
F=-kx
Dove F è la forza elastica,k è la costante elastica della molla (la costante elastica varia da molla a molla),e x è lo spostamento della molla .
L'unità di misura che caratterizza la costante è N/m.
CAPITOLO 5 LEQUILIBRIO PERM I SOLIDI
CAPITOLO 5 - L'EQUILIBRIO PER I SOLIDI
IVINCOLI E LEQUILIBRIO SUL PIANO INCLINATO
PARAGRAFO 1 - I VINCOLI E L'EQUILIBRIO SUL PIANO INCLINATO
Un'ggetto per restare in equilibrio deve avere una risultante di forze che agiscono su di esso uguale a 0.
Esistono anche altre forze che si chiamano: forze vincolari;
esse sono esercitate da oggetti chiamati vincoli;i vincoli sono oggetti che limitano alcuni movimenti ;un esempio di vincolo è il pavimento del nostro appartamento,infatti, noi abbiamo una forza peso che ci spinge verso il basso ma quest'azione viene contrastata dalla forza vincolare del vincolo(il pavimento);la forza vincolare è uguale e contraria alla forza esercitata sul vincolo. Però anch'essi hanno dei limiti al seconda del materiale ,ad esempio se l'oggetto è troppo pesante e la forza vincolare non riesce a contrastarlo , l'oggetto in questione sprofonderà.
IL PIANO INCLINATO E LA FORZA EQUILIBRANTE
Sul piano inclinato la forza peso è rivolta sempre verso il basso ,ma la forza vincolare è perpendicolare al piano ,quindi si scomporrà il vettore della forza peso e si otterrà un vettore che si annullerà insieme alla forza vincolare e un vettore(F//) che l'esatto opposto della forza equilibrante quindi F parallelo è uguale alla forza equilibrante e da questo si ricava la formula aper ricavare la forza.
FE=Fp h/l
Dove Fe è la forz equilibrante , la Fp è la forza-peso e h/l
è il rapporto fra l'altezza del piano e la lunghezza del piano.
il momento delle forze
PARAGRAFO 2 - IL MOMENTO DELLE FORZE
Per svitare un bullone noi ci serviamo di una chiave inglese e notiamo che questa chiave è molto lunga ,ma perchè?
Perchè ci facilita il lavoro ,infatti, più è lungo il "braccio" maggiore è il momento delle forze.Questo lo possiamo notare anche con un altro semplice esmpio ,come una porta ,infatti se spingiamo la porta dalla maniglia applicheremo meno forza di quanta ne dovremmo usare per aprirla andando verso il fulcro,ossia dove gira.
Il momento di una forza è uguale alla forza applicata moltiplicata per il braccio d'azione.
La legge è espressa dalla formula:
M=Fb
Dove M è il momento e b il braccio.
L'unità di misura per il momento delle forze e Nxm.
Attenzione se il braccio ruota in senso orario la formula sarà preceduta dal segno aritmetico meno -.
Esiste anche il momento di una coppia di forze,come ad esempio quando ruotiamo il manubrio del monopattinoeseguiamo due forze uguali ma opposte poichè una parte del manubrio andrà in avanti e l'altra indietro,e quindi non si parlerà di braccio ,ma di distanza d tra le rette d'azione dove saranno applicate le forze.
La legge è descritta dalla formula:
M=Fd
Dove M è il momento , F la forza aplicata e d è la distanza dei punti in cui vengono applicate le forze come ad esempio ,nel caso precedente, la distanza delle mani sul manubrio del monopattino.
LE LEVE ANNO 1
PARAGRAFO 3 - LE LEVE
Le leve sono aste rigide che ruotano su un punto chiamato fulcro .
La condizione necessaria affinchè la leva possa essere in equilibrio è data dall'uguaglianza tra momento della forza resistente e il momento della forza motrice ed è descritta dalla seguente formula:
FRbR=FMbM
Dove FR è la forza resistente ,br il braccio resistente, FM è la forza motrice e bm è il braccio motore,la condizione può essere anche descritta anche dalla proporzione:
FM : FR = bR : bM
Esistono tre tipi di leve : leve di primo,secondo e terzo grado;le leve di primo grado sono quelle leve in cui
il fulcro è posto al centro e le forze ai lati; nelle leve di secondo grado la forza resistente è in mezzo al fulcro e alla forza motrice;invece,nelle leve di terzo grado ,è la forza motrice che si trova al centro.
Un esempio di leva di primo grado è la forbice;un esempio di leva di secondo grado è lo schiaccianoci ; un esempio di leva di terzo grado è il braccio umano.
CAPITOLO 6 - L'EQUILIBRIO PER I FLUIDI
CAPITOLO6 LEQUILIBRIO PER I FLUIDI ANNO1
LAPRESSIONE 1 ANNO
PARAGRAFO 1 - LA PRESSIONE
La pressione è una grandezza che è data da una forza applicata su una determinata superficie e ,per calcolare la pressione,si esegue il rapporto tra la forza applicata e la superficie stessa sulla quale viene applicatata la forza.
L'unita di misura della pressione è il pascal.
La legge è descritta dalla seguente formula:
p=F/S
Dove p è la pressione, F è la forza applicata e S è la superficie dove la forza viene applicata.
LAPRESSIONESUILIQUIDI
PARAGRAFO 2 - LA PRESSIONE SUI LIQUIDI
Nei liquidi la pressione si comporta secondo la legge di pascal,che afferma:la pressione esercitata su un liquido si trasmette con lo stesso valore su qualsiasi altra superficie a contatto con il liquido stesso.L'esperimento condotto da Pascal si può dimostrare mediante un palloncino inserito in un recipiente e sottoposto ad una pressione mediante una diminuzione del volume e vedremo che il palloncino si deformerà uniformemente ,quindi,notiamo che la pressione sta agendo con la stessa intensità su tutto il palloncino.
La legge di pascal è usata anche per il torchio idraulicoper sollevare una macchina con la minima forza applicata.
Vi è ,infine, una proporzione che descrive la legge:
FA : FB = SA : SB
Dove Fa e Fb sono le forze applicate e Sa Sb sono le superfici dove vengono applicate le forze.
LALEGGEDISTEVINIOANNO1
PARAGRAFO 3 - LA LEGGE DI STEVINO
La legge di Stevino ci permette di calcolare a che pressione è sottoposto un corpo ad una determinata profondità di immersione in un qualsiasi liquido.La legge è descritta dalla formula :
p=gdh
Dove p è la presssione, g è l'accelerazione gravitazionale,d è la densità del liquido in cui il corpo è immerso e h l'altezza in cui è immerso.
Quindi se un sottomarino si trova a 3 metri sotto la superficie del mare l'acqua eserciterà su di esso una pressione pari a :9,8x1000x3=30000 Pa circa;quindi l'acqua eserciterà una pressione sul sottomarino di circa 30000 Pa ,mentre se volessimo calcolare a che pressione è sottoposto dovremmo addizionare alla pressione dell'acqua la pressione atmosferica p0 che è 1x10^5 Pa ossia 100000 Pa quindi :
p=p0 + gdh
Dove p è la pressione , p0 è la pressione atmosferica e gdh è la pressione cheil liquido esercita sul liquido;quindi ,per l'esempio precedente,il sottomarino sarà sottoposto ad una pressione totale di 130000 Pa.
PARAGRAFO 4 - LA LEGGE DI ARCHIMEDE
LALEGGEDIARCHIMEDE ANNO1
La legge di Archimede afferma che un corpo immerso in un liquido avrà una spinta verso l'alto di uguale intensità alla forza peso del liquido spostato.La legge è rappresentata dalla seguente formula:
FA=gdV
Dove Fa è la forza di Archimede , g l'accelerazione gravitazionale,d la densità del liquido in cui viene immerso e V è il volume del liquido spostato.
LAVELOCITA CAPITOLO 7 ANNO1
CAPITOLO 7 - LA VELOCITA'
moto rettilineo uniforme anno 1
PARAGRAFO 1 - MOTO RETTILINEO UNIFORME
Un corpo si muove di moto rettilineo uniforme quando si muove lungo una retta a velocità costante.
velocitameddi anno 1
PARAGRAFO 2 - LA VELOCITA' MEDIA
La velocità media è considerata come il rapporto tra un determinato spazio percorso e il tempo impiegato per percorrere lo stesso spazio e la formula è:
vm=s/t
Dove vm è la velocità media, s è lo spazio percorso e t è il tempo impiegato per percorrere lo spazio.
La velocità ,nel linguaggio quotidiano,viene solitamente espressa in Km/h ,ma il Sistema Internazionale utilizza il m/s.
Per passare da m/s in Km/h bisogna moltiplicare la velocità per 3,6.
Per passare da Km/h in m/s bisogna dividere la velocità per 3,6.
La velocità media è considerata come il rapporto tra un determinato spazio percorso e il tempo impiegato per percorrere lo stesso spazio e la formula è:
vm=Δs/Δt
lo spazio e il tempo
PARAGRAFO 3 - LO SPAZIO E IL TEMPO
Dalla formula v=s/t si possono ricavare le formule inverse e ,applicando le proprietà delle equazioni ,ricaviamo lo spazio che ha percorso con la seguente formula:
Δs=vmΔt
Invece per calcolare il tempo si utilizza la seguente formula:
Δt=Δs/vm
Ancora 1
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