Tuta Alare - Analizziamo la Fisica di questa magnifica opera aerodinamica .
- raffaelesarno14
- 1 mag 2016
- Tempo di lettura: 2 min
La tuta alare, o wingsuit in inglese, è una particolare tuta da lancio che riesce ad aumentare la superficie del corpo umano conferendovi un profilo alare, trasformando la velocità data dalla forza di gravità in planata orizzontale. Le sue forme si rifanno a quelle dello scoiattolo volante.
Utilizzata nel paracadutismo come nuova disciplina, è oggetto di costante e rapido sviluppo: una normale tuta alare, rispetto ad una velocità media di caduta libera di circa 200 km/h, consente di rallentare fino a circa 70 km/h, con una velocità orizzontale di 180 km/h.
La tuta alare è particolarmente usata nel Base jumping, in quanto consente di raddoppiare i tempi di caduta libera e aumenta la distanza dai possibili ostacoli, diminuendo il rischio di incidenti.

Fisica nella tuta
Una tuta alare è generalmente costituita da un doppio strato tessuto di poliammidi posto tra ciascun braccio e il tronco del pilota ed un altro doppio strato posto tra le gambe. Nel momento in cui il pilota viene investito dal vento relativo - determinato dalla velocità dell'aeromobile o dalla velocità di caduta - ogni strato viene gonfiato attraverso delle bocche poste sotto le ascelle e sotto l'inguine in modo da far assumere alla tuta uno o più profili alari, forme in grado di creare portanza e consentire l'avanzamento.
L'angolo ottimale delle ali tra il busto e le braccia è il risultato di un compromesso. Infatti, maggiore è l'apertura delle braccia, tanto più aumenta la superficie alare e maggiore è la portanza. Allo stesso tempo, però, più grande è l'ala, maggiore sarà la forza necessaria per controllarla. Nel corso dello sviluppo di vari prototipi ci si è mediamente attestati su un angolo di circa 80 gradi per le ali delle braccia e 40 gradi per le gambe.
Il pilota modifica la posizione del suo corpo per ottenere la combinazione desiderata di velocità orizzontale, velocità verticale ed efficienza aerodinamica. Oggi le migliori tute alari hanno un'efficienza di 3:1: ciò significa che per ogni metro di caduta ve ne sono tre di avanzamento. Il pilota modifica la posizione del corpo - inarcandosi o piegando spalle, fianchi e ginocchia - e cambiando così l'angolo di attacco con cui la tuta alare vola nel vento relativo e la relativa pressione che incide sulle ali di tessuto della tuta, mediamente il corpo viene inclinato in avanti di circa 20 gradi.La mancanza di stabilizzazione può portare ad un avvitamento che richiede un notevole sforzo da parte del paracadutista per essere fermato.Un paracadutista in posizione "pancia verso terra" ha una velocità di caduta di circa 200 km/h, una tuta alare è in grado di ridurre drasticamente questa velocità: è stata registrata una velocità verticale di 40 km/h.
Due tra i più importanti Record Registrati
Il 28 maggio 2011, il paracadutista giapponese Shin Ito è entrato nel Guinness dei primati stabilendo un record di velocità nei cieli di Davis, in California, avendo raggiunto la velocità di 363 km/h.
Una performance straordinaria è stata ottenuta il 1º giugno 2008 dallo svizzero Üli Gegenschatz (1971 – 2009) che, lanciandosi da un'altitudine di 4 500 m, ha percorso, grazie a un forte vento favorevole, in 5 minuti e 45 secondi la distanza di 17,6 km lungo la baia di Galway.
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